Il tema del 2020 è “I linguaggi creano il mondo: voci, suoni e segni per una nuova umanità”

11/01/2020
Dal 22 al 24 maggio la nuova edizione del festival

In programma tre giornate con circa 30 appuntamenti nel centro storico di Pistoia: incontri, dialoghi, letture, proposti con un linguaggio accessibile a tutti e rivolti a un pubblico interessato all’approfondimento e alla ricerca di nuovi strumenti e stimoli per comprendere la realtà di oggi. Antropologi, filosofi, storici, scrittori e pensatori italiani e internazionali saranno chiamati a riflettere sul tema dei linguaggi. La comunicazione, verbale e non solo, è infatti alla base delle società umane, è indispensabile alla loro creazione, è funzionale al loro mantenimento, ne determina i cambiamenti e ne segna profondamente la specificità.

Attraverso la lingua noi definiamo il mondo che ci circonda, lo classifichiamo, lo descriviamo, diamo voce alla nostra fantasia, affermiamo la nostra identità. Il vocabolario che ognuno di noi utilizza è anche l’inventario degli elementi che la propria cultura ha categorizzato per dare senso al mondo in cui vive. Interrogarsi sul rapporto che esiste tra lingua e cultura, significa capire lo sguardo con cui ogni società umana guarda il mondo. A volte le lingue scompaiono, a volte ne nascono di nuove.

«C’è una lingua per comunicare» afferma Giulia Cogoli «Quella che tutti usiamo quotidianamente, c’è la lingua privata – quella dei sentimenti e degli affetti – e la lingua del pubblico, con le sue responsabilità, ma quella stessa lingua può essere modellata, forgiata da abili artigiani come i grandi scrittori e gli artisti hanno saputo e sanno fare, trasformando parole e segni in opere d’arte.

Ci sono le parole dell’odio e le parole dell’amore, perché i linguaggi uniscono o dividono, possono essere tradotti, ma a volte sembrano intraducibili, resta il fatto che non potremmo fare a meno di comunicare, pena la fine della nostra specie».

L’undicesima edizione dei Dialoghi si propone, con la consueta pluralità di voci, di compiere sia un viaggio nella Babele delle lingue, che nelle nuove forme di comunicazione, dalle lingue classiche al linguaggio dei social: come vogliamo e dobbiamo scambiarci idee e sensazioni per continuare a esistere?

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